E CHI LI FERMA QUESTI?

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Si ritengono un equipaggio d’elite i sei che impugneranno la pagaia domattina a Follonica per la sesta tappa del Toscana Lungo Costa, l’avventurosa discesa del litorale toscano da Carrara a Porto Ercole a bordo di una canoa polinesiana.

 

Che ne abbiano diritto, i nostri sei, a ritenersi la crema dei vogatori della Canottieri Comunali Firenze è tutto da vedere ma, a dire il vero, le carte in regola per compiere l’impresa le hanno. Vediamo chi sono.

 

Armando Biondo, classe ’48 e fisico da vichingo, è il vero pioniere della polinesiana a Firenze. Coetaneo della nostra Costituzione, al contrario della Carta lui non è oggetto di referendum perché nessuno vuole cambiarlo. L’esperto.

 

Mario Leoni, muscoli e fiato da vendere, ha dalla sua molti ricordi di quando vinceva titoli italiani in canoa e metteva in fila gli altri equipaggi ai mondiali di Dragon Boat. Imprenditore della moda, c’è da scommettere che si presenterà con un look e uno stile adeguati alla sfida. Grintoso.

 

Ugo Vieri, trascinatore del gruppo, non molla e tiene il morale dell’equipaggio. Nella polinesiana trova la sua collocazione e fa la differenza arringando i colleghi quando serve. Roccioso.

 

Ippolita Morgese, le quote rosa, per fortuna! In una barca invasa di testosterone ci pensa lei, con grazia e determinazione, a tenere in riga un gruppo di scapestrati, tra cui suo marito. Senza di lei l’organizzazione dell’evento non sarebbe stata la stessa, ma ciò che conta è che ha due polmoni così. Mai senza di lei.

 

Simone Agostini, l’assicurazione che tutti torneranno a casa sani e salvi. Stimatissimo medico e primario di fama internazionale è anche provetto velista. Sarà lui a tenere d’occhio le coronarie dei nostri impavidi e a far prendere i bordi giusti alla canoa lunga 16 metri evitando che un mare incrociato li sorprenda. Il garante.

 

Omar Alessi, braccia cuore e polmoni quanto bastano. E’ il cronometro dell’equipaggio, vigile sull’andatura e sul numero di pagaiate. Da bravo tassista, se la barca dovesse impiegare troppo a chiudere i 37 chilometri della tappa, fermerà il tassametro con un conto salato. Il metronomo.

 

Sveglia presto per l’equipaggio e partenza da Boschetto Follonica dopo una colazione da campioni (banditi prosecchi e Bloody Mary). Sosta al bagno Mamai Beach prospiciente il pontile di Scarlino con uno spuntino offerto dai gestori, che chissà per quale motivo si presteranno a farsi una foto di rituale con l’equipaggio.

 

Rifocillati e divertiti i nostri ripartiranno godendosi il passaggio davanti al porto di Scarlino e oltrepassando le belle Cala Felice e Cala Martina. A Cala Violina Mario Leoni pretende sosta con bagno per godersi lo spettacolo di un pezzo di paradiso in Toscana, non ha tutti i torti e l’equipaggio lo accontenterà di buon grado. Arrivati a Punta Ala pare che un comitato di accoglienza farà gli onori di casa omaggiando i sei non più freschissimi “polinesiani” con un rinfresco, ma questa notizia non ha trovato ancora conferma ufficiale…

 

Alla sera la chiusura in bellezza con una cena al Circolo Velico di Castiglione della Pescaia.

 

Con un programma così, chi le ferma questi?